Prima di leggere l’articolo è necessario precisare che quanto scritto sono aggiunte di opinioni personali che possono essere non condivise ma che non sono da considerare come consigli o critiche a chiunque.
Dicevamo:
Il protocollo firmato il 10 marzo 2025 al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) segna una tappa ufficiale per la riconversione green di Versalis (società chimica di Eni), con un piano da oltre 2 miliardi di euro e l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di CO₂ in Italia nei prossimi cinque anni.
Tra i progetti più rilevanti annunciati figura la nascita, a Brindisi, di una gigafactory per sistemi di accumulo stazionari, da realizzare in collaborazione con Seri Industrial SpA.
“Una tappa fondamentale verso un futuro sostenibile per il settore chimico”
— Sen. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Ma dietro la cornice istituzionale e le parole d’ordine della transizione ecologica, emergono secondo me, zone d’ombra industriali e strategiche che meritano attenzione.
Una joint venture dai contorni sfumati
Secondo indiscrezioni, la gigafactory potrebbe essere gestita da una nuova società, chiamata Eni Storage System Brindisi. Tuttavia:
- 1) Non è stata ancora comunicata alcuna struttura societaria ufficiale
- 2) Non è al momento nota la distribuzione delle quote tra Eni e Seri Industrial se non indicativa
- 3) Non si conoscono accordi vincolanti di lungo termine, né eventuali clausole di lock-up
Questi dettagli non sono tecnicismi, ma fondamenta essenziali per valutare la solidità del progetto.
Chi guiderà realmente la società?
Per quanto tempo i partner saranno impegnati?
Cosa accadrà in caso di recesso anticipato?
In questo senso, condivido la posizione della Regione Puglia e della CGIL, che non hanno sottoscritto il protocollo preferendo valutare con attenzione gli assetti e le garanzie prima di apporre una firma.
La cautela non è un freno, ma un atto di responsabilità verso cittadini e lavoratori.
Seri Industrial: il partner è davvero solido?
Seri Industrial SpA, quotata su Euronext Growth Milan, è attiva nella produzione di batterie tramite la controllata FAAM, già operativa a Teverola (CE). Tuttavia, alcuni aspetti lasciano spazio a interrogativi:
- La governance è fortemente concentrata in ambito familiare: nel CdA siedono i tre fratelli Civitillo, con incarichi apicali tra società madre e controllate.
- Inoltre, Vittorio Civitillo è stato in passato coinvolto in vicende giudiziarie, a vario titolo. Anche in assenza di condanne definitive, la trasparenza è imprescindibile per chi partecipa a progetti industriali di interesse pubblico.
È giusto domandarsi se questo assetto garantisca la stabilità e l’affidabilità necessarie per portare avanti un investimento strategico su scala nazionale.
Dove stiamo andando?
Il MIMIT, in coordinamento con il MASE, ha annunciato un tavolo di monitoraggio per supervisionare le fasi di attuazione, la tutela occupazionale e il coinvolgimento della filiera. Ma ad oggi:
- 1) Non esistono ancora cronoprogrammi pubblici
- 2) Non sono ancora state definite le caratteristiche dell’impianto
- 3) Non sono stati comunicati i volumi produttivi attesi
Tutto questo impone una sola parola: trasparenza.
Prossimi step attesi
- 🧾 Costituzione della joint venture Eni–Seri Industrial (denominazione e statuto da rendere pubblici)
- 🏗️ Avvio cantiere per la gigafactory a Brindisi (data non ancora comunicata)
- 📊 Definizione delle tecnologie impiegate e capacità produttiva annuale
- 👷 Valutazione degli impatti occupazionali e sull’indotto locale
- 🕵️ Attivazione del tavolo tecnico MIMIT–MASE per il monitoraggio attuativo
- 🔐 Pubblicazione dei patti societari: quote, durata dell’accordo, clausole di uscita o revisione
🔗 Fonti e collegamenti utili:
- Comunicato MIMIT – 10 marzo 2025
- Governance e bilanci Seri Industrial
- Sito FAAM – produzione batterie
- RAEEcircle – approfondimento su Teverola
Conclusione
Ben venga la chimica verde, ben venga l’elettrificazione dell’industria.
Ma solo se i progetti poggiano su basi trasparenti, partner affidabili e patti duraturi. L.L.